L’uragano Irene spezza in due l’albero Vagina

Un minuto di silenzio, per favore. Siamo qui riuniti per dare l’estremo saluto a uno dei più grandi prodigi erotico-naturalisti di cui Madre Natura ci abbia mai deliziati. Sotto la furia dell’uragano Irene, la tormenta che si è abbattuta sugli Stati Uniti la scorsa domenica, nulla ha potuto il robusto tronco dell’Albero Vagina, o come è stato battezzato dagli amorevoli ammiratori americani, il Vagina Tree.

L’arbusto, un burlone di ben 12 anni, viveva nel parco McCarren di Brooklyn e, dal momento della sua scoperta, i fans che ogni giorno passavano a salutarlo erano davvero moltissimi. A lui, tutti gli uomini americani, hanno dedicato pagine on line, siti web ufficiali, preghiere per ottenere la grazia di un  nuovo periodo di prosperità dopo una pessima carestia e molti fans club. In molti amavano fermarsi per documentare quell’organo vegatale così appetitoso e in moltissimi, turisti soprattutto, si fermavano per un breve scatto, una semplice foto da appendere in camera e mostrare con orgoglio ai familiari. L’albero restava lì, con una succulenta ferita aperta sul suo lato migliore, e un legno che, arricciato dal vento e dallo squarcio, mimava una fulgida chioma pubica, segno della raggiunta maturità.

Al Vagina Tree, per restare al passo con i tempi, i suoi ammiratori avevano addirittura regalato un bel piercing, un anello di metallo che, posto sull’immaginario clitoride, solleticava la fantasia di tutti quegli uomini che, su quell’albero, amavano fantasticare a proposito di fiacche unioni umano-vegetali immaginando che quella dura apertura fosse grande abbastanza da inghiottirli interi (altro che fisting).

Ora che non c’è più, noi di Cooletto vogliamo rendere omaggio al Vagina Tree come fosse un grande amico di cui sentiremo sicuramente la mancanza. Brooklyn è in lutto e nessuno, ha fatto sapere la città, oserà rimpiazzare l’Albero Vagina. Come potrebbero, del resto? La prima volta non si scorda mai.

 

[Photo Credits thelmagazine]

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