Ritual, l’appuntamento fetish a Roma

ritual

Uno spazio fisico e mentale dove esplorare la libera espressione di se, godere del proprio feticismo, spingere il proprio corpo al limite, acconciarsi all’inverosimile o semplicemente ballare, sottomettersi o comandare, tuffarsi o rimanere a guardare…

Vogliamo riportare qui, il concept del Ritual, così come è stato inteso e concepito. E’ l’appuntamento fetish più atteso della capitale, che ogni mese si svolge in varie location di Roma, un “rito”, appunto, un evento da non mancare per chi ama l’erotismo e la libertà di poterne assaporare ogni lato, lontano da pregiudizi e ignoranza.

“Ritual è stato fondato il 7 dicembre 1999 da un gruppo di clubber stufi della statica e No-Nrg scena italiana che guardavano ad eventi innovativi come il Torture Garden di Londra per ispirazione. Questa festa si è subito affermata come un evento assolutamente imperdibile per clubbers sulla stessa lunghezza d’onda e gli ambienti fetish ed ora, a nove anni di distanza, Ritual può orgogliosamente dire di aver collaborato ed ospitato alcuni degli artisti più all’avanguardia, i performer più estremi, i musicisti più innovativi, i DJ più bravi ed il pubblico più pazzo!

Tutti gli eventi Ritual sono prodotti ed organizzati con un occhio di riguardo ai temi della sessualità e del corpo, alle sottoculture alternative e ai nuovi mezzi espressivi, nel tentativo di coordinare performance, proiezioni, esibizioni, scenografie e location con il tema scelto per l’occasione. Ma Ritual rimane innanzitutto un’esperienza di club e come tale colpisce i corpi con beats ad alta energia, con tracce che vanno dagli stili più duri della house, trance e techno all’electro più pompata e ai brani di Industrial e TBM più tosti; riservando ampie dosi di musica dark e ritualistica per le piste ad esse dedicate.

Dato che Ritual si impegna sul singolo evento ed è testardamente slegato da specifici locali, nella sua vita ha portato il suo concetto di clubbing per tutta Roma (la sua casa naturale) e con incursioni periodiche in altre città italiane e in tutti questi anni, Ritual ha avuto l’onore di ospitare numerosi artisti. Nel 2007, a coronare una lunga e proficua collaborazione con gli organizzatori e i DJ del Torture Garden, Ritual è stato ufficialmente riconosciuto come partner italiano di questo fortunato marchio, e come tale una volta l’anno coproduce “Torture Garden Italia”: un evento di risonanza internazionale che ospita i Dj ed esibizioni dei principali performer del TG.

Le feste Ritual sono note per il loro rispetto del dresscode: un dresscode è un’indicazione su ciò che le persone che partecipano all’evento possono o non possono indossare, un codice che assicura che l’inevitabile comunicazione trasmessa del nostro aspetto fisico sia chiaro e non fraintendibile; mentre per “rispetto” si intende l’accettazione della libera espresione degli altri, non la sua adozione. Ad un evento Ritual il pubblico è invitato ad esplorare le proprie fantasie e creatività, fornendogli dei temi che possano essere interpretati a seconda del proprio stile, sia esso fetish classico, BDSM, burlesque, cyber, gotico, medial o altri.  Stando sempre ben accorti a lasciare i vestiti casual fuori dalla porta.

La personalità di Ritual ha generato un pubblico che spazia diverse fasce di estrazione sociale ed età (ma naturalmente di maggiorenni), di diverse preferenze e generi sessuali, gender-benders, vittime della moda latex, dominatori, timidi schiavi, cyber devoti all’hard dancing, gotici dalla mente aperta, pin-up, esploratori del body modification e tutta quella gente alternativa là fuori, ansiosa di esprimersi liberamente e partecipare a una bella festa.

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