L’ageplay: che cos’è?

ageplay

L’ageplay, o infantilismo, è una pratica fetish molto soft, un gioco di ruolo tra adulti consenzienti dove uno dei partner (in genere di sesso maschile) assume il comportamento di un bambino o addirittura di un neonato, dove il sottomesso viene umiliato con l’obbligo di portare il pannolino. Per questo motivo, l’ageplay viene considerato un roleplay di tipo regressivo, anche se lo scenario può prevedere atti sessuali più o meno espliciti.

Nell’ambito fetish/bdsm l’ageplay di solito viene praticato dalle Mistress su soggetti che da poco si sono avvicinati al mondo sadomaso, per introdurli così al castigo e all’obbedienza, anche con punizioni soft come lo spanking. Di solito i soggetti più coinvolti hanno una personalità fortemente suggestionabile, tanto da lasciare totalmente il controllo nelle mani del soggetto dominante.

La lotta erotica per eccitare i sensi

lotta nel fango

Che ci crediate o no, l’immagine di due donne nude che lottano tra di loro (magari nel fango, come si vede nei telefilm americani) eccita parecchi uomini. Ma sono tanti quelli a cui piacerebbe essere coinvolti in prima persona in questo genere di combattimenti, soprattutto se gli incontri sono seguiti da un po’ di sesso molto caldo. Ma se si desidera coinvolgere la partner in questa particolare attività, è bene osservare delle semplici precauzioni, delle regole generali per evitare pericoli, e garantire che l’esperienza sia positiva per entrambi. Innanzitutto, all’inizio non siate troppo rudi, non insistete a voler fare il “macho” a tutti i costi. Non dimenticate i preliminari, i baci e le carezze, perchè anche questo fa parte del divertimento.

La caratteristiche della lotta erotica sono tre: gioco, potere, e piacere.

Il gioco contribuisce creare un ambiente confortevole nella coppia, e anche il solletico, ad esempio, serve a sdrammatizzare. Inoltre il solletico porta istintivamente a cercare di divincolarsi, ed è un ottimo preliminare alla lotta erotica.

Guida al sesso telefonico

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Il sesso telefonico è solo una versione vocale del sesso fisico. Solo i suoni e le voci sono coinvolti quando fate sesso per telefono. Questo tipo di rapporto è frequente nelle coppie che non si sentono ancora pronte per un rapporto fisico vero e proprio, nei rapporti a distanza, e in quelle coppie dove i partners sono costretti, di tanto in tanto, a rimanere lontano gli uni dagli altri. Il sesso telefonico non deve scandalizzare, però chi è all’inizio può trovarsi facilmente in imbarazzo. La parte più difficile del sesso telefonico è proprio questa: come cominciare.

La maggior parte delle persone sono semplicemente troppo timide per fare il primo passo, e questo vale sia per gli uomini che per le donne. Per scioglierci un po’, occorre creare l’atmosfera. Iniziate con una normale conversazione e chiacchierate così per un pò. Poi chiedete al partner come è vestito, e raccontategli che cosa avete addosso, scendendo nei dettagli. Iniziate a spogliarvi e immaginate di spogliare lei o lui, raccontando al partner le vostre fantasie.

Uomini da evitare: il manther

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Chi è il Manther? La parola nasce dall’unione di man + panther, cioè uomo e pantera. Un predatore, insomma. Ma in America il termine “manther” viene utilizzato per indicare una particolare categoria di uomo: un uomo in crisi di mezza età che frequenta bar e discoteche a caccia di prede più giovani, con una differenza di età che va dai 10 ai 50 anni.

Il manther ha l’aspetto di un tranquillo signore, ma l’apparenza inganna perchè il manther non è mai un vero gentleman. Ha modi e gusti dozzinali, porta quasi sempre un pessimo profumo (di quelli “tarocchi” da mercato) e benché vada in giro con un portafogli bello gonfio, è sempre tirchio con le mance, e se ti invita a cena fuori, cerca ogni volta il ristorante più economico.

Il manther è ossessionato dalla paura di invecchiare. Porta abiti che starebbero meglio a un ventenne, fa palestra ed è schiavo della lampada abbronzante. Se sta perdendo i capelli, cerca di nasconderlo come può, oppure si fa crescere i baffi o il pizzetto come a distogliere l’attenzione da altre parti del suo corpo più “scoperte”.

Sesso: via la noia con un po’ di fantasia

sesso via la noia

Le coppie che hanno un rapporto solido alle spalle, non pensano mai che la noia possa irrompere nella loro vita, o nella loro camera da letto. Eppure è una cosa che capita spesso, più spesso di quanto si voglia credere. Il lavoro, la routine, i problemi di tutti i giorni, raffreddano anche l’amore più “bollente”, spegnendo poco a poco la fiamma del desiderio che arde tra le lenzuola. Come affrontare tutto questo? Gli esperti consigliano di ricorrere a un po’ di fantasia. Noi vi consigliamo di provare cose sempre diverse, non solo in camera da letto, ma anche fuori.

Un suggerimento molto semplice è quello di cambiare ogni tanto stanza, cioè di cambiare il posto dove si fa l’amore. Il letto è comodo, certo, ma il tavolo della cucina può regalarvi delle sensazioni nuove, e in certi casi fare addirittura la differenza. E se avete un carattere avventuroso, perchè non provare il giardino? A molte coppie piace fare l’amore in giardino, quando è buio e i vicini dormono. L’idea che qualcuno si svegli e li sorprenda durante l’atto, nascondendosi a guardare, è una fantasia comune a uomini e donne. E se non avete il giardino in alternativa ci sono sempre le spiagge o la cara, vecchia macchina.

I falsi miti della sessualità maschile

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Ci sono molti miti e credenze che riguardano la sessualità maschile. Scopriamo quali sono i più frequenti e impariamo a distinguere tra verità e leggende.

Le dimensioni contano.
Sono stati effettuati molti studi per capire se le dimensioni del pene di un uomo condizionano il rapporto sessuale oppure no. Questi studi hanno suggerito che gli uomini con un pene più grande sono più sicuri a letto, e hanno maggiore fiducia in se stessi. Ma le dimensioni del pene in realtà, non determinano un buon amplesso. Come sempre tutto dipende da quello che fate con la partner, dal coinvolgimento e dalla fantasia che portate tra le lenzuola.


Sesso vuol dire penetrazione.
Ci sono molte cose che si possono fare, per avere e dare piacere alla vostra partner, senza arrivare subito alla penetrazione. È possibile utilizzare la bocca e le mani, per esempio. La pelle è molto sensibile e può essere considerata come una zona erogena da esplorare centimetro dopo centimetro. Se invece la penetrazione non c’è non per scelta, ma perchè non si raggiunge l’erezione, allora non bisogna cadere in inutili allarmismi. Molti sono i fattori che condizionano il raggiungimento di una buona erezione, e per la maggior parte le cause non sono fisiche ma psicologiche. Il problema può essere causato dalla fatica o dalla stanchezza, dalla rabbia, dall’abuso di alcol, e perfino dall’uso di alcuni farmaci.

Il sesso dopo il divorzio non è un tabù

sesso dopo il divorzio

Quando ci si sposa è normale pensare che sia per sempre. Purtroppo in alcuni casi, l’unione che vorremmo eterna si rivela solo un affetto temporaneo, con le conseuenze che noi tutti sappiamo. Il divorzio è un trauma per molte donne, soprattutto per quelle che hanno passato molti anni insieme ad un’altra persona e poi sono state lasciate. Le abitudini, anche sessuali, sono difficili da abbandonare, e l’idea di ritrovarsi a letto con un altro uomo può dare più paura che piacere. E’ difficile immaginare di aprire il proprio cuore a un altro, ma se si vuole godere pienamente della propria sessualità, è necessario buttarsi il passato alle spalle e accettare l’idea di ricominciare con una persona diversa.

Dopo il divorzio possono verificarsi due situazioni: o si perde interesse per il sesso, almeno per i primi tempi, oppure si sente il bisogno di una forte carica di erotismo. Ma in tutti e due i casi, il sesso dopo il divorzio è in parte un mezzo per ritrovare l’autostima che va in pezzi quando una relazione finisce. Ciò non vuol dire che bisogna fare sesso occasionale per tornare a stare bene, piuttosto è meglio non perdere mai di vista quanto una donna può essere attraente anche senza un uomo al suo fianco. Ma come si fa a capire che si è pronte a fare sesso dopo il divorzio? Chiariamo subito che non esiste una regola per determinare il momento giusto per fare il grande passo.

Top 10: le dieci pratiche sessuali più bizzarre (seconda parte)

mummificazione bondage

Continuiamo la nostra “indagine” tra le pratiche sessuali più strane e bizzarre al mondo, con la seconda parte della nostra Top 10. Qui trovate le posizioni che vanno dalla numero dieci alla numero sei, ma se avete fretta, ecco nei dettagli le posizioni che vanno dalla numero cinque alla numero uno.

5. Salirofilia: feticismo sessuale o parafilia che consiste nel provare un piacere sessuale “sporcando” l’oggetto del proprio desiderio, che di solito è un uomo o una donna molto attraente. Si realizza danneggiando i capi di abbigliamento del partner, o sporcandoli di fango e di polvere. Questo feticismo non viene appagato facendo del male al partner, ma agisce solo sul suo aspetto esteriore. La salirofilia, a volte, si manifesta con il desiderio di deturpare statue o sfregiare immagini di persone interessanti, in particolare di celebrità. Il feticista trova queste pratiche sessualmente eccitanti, e non li considera come atti di vandalismo.

4. Mummificazione: è una pratica bondage e BDSM che consiste nell’immobilizzare completamente il corpo di una persona, compresa la testa, con materiali idonei a impedire ogni movimento, come bende in lattice o pellicola trasparente. In questo stato, la persona “mummificata” può raggiungere uno stato di deprivazione sensoriale. Nella mummificazione, le vie respiratorie devono essere lasciate libere, e possono anche essere praticati alcuni fori nell’involucro per lasciare scoperte le zone erogene, oggetto di eventuali stimolazioni sessuali.

Top 10: le dieci pratiche sessuali più bizzarre (prima parte)

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Il sesso, nei secoli, è stato definito in molti modi diversi: naturale, divertente, emozionante, perfino immorale. Ma il sesso può essere inteso anche come qualcosa di “strano” se associato a pratiche sessuali che vengono considerate bizzarre per la morale comune. Pratiche ritenute non usuali, ma senza necessariamente implicare che queste siano “sbagliate”.
Curiosi di saperne di più?

Scoprite insieme a noi quali sono le dieci pratiche sessuali più bizzarre. Oggi vi presentiamo le prime cinque. Domani, invece, la seconda parte.

10. Amalgatofilia: è una parafilia che ha a che fare con l’attrazione sessuale per le statue, per le bambole, i manichini o altri simulacri che di solito riproducono l’immagine umana e la figura femminea. L’amalgatofilia si esprime nel desiderio di un reale contatto fisico con gli oggetti inanimati, ma spesso il soggetto viene appagato anche dalla semplice fantasia sessuale di immaginare questo incontro, dal sognare di trasformarsi in un oggetto o di trasformare la persona amata in un oggetto. L’Amalgatofilia può comprendere anche il Pigmalionismo, cioè l’amore per un oggetto che è il frutto della propria creazione, come accadde allo scultore Pigmalione, che nelle metamorfosi di Ovidio, s’innamora della statua da lui stesso scolpita.

9. Nyotaimori: feticismo sessuale giapponese molto vicino al “food play“, cioè a quell’insieme di pratiche erotiche, dove i partner fanno sesso e giocano con il cibo. Il Nyotaimori è la presentazione del corpo femminile, più nota come “body sushi“. Consiste nella pratica di mangiare del sashimi o del sushi dal corpo di una donna, di solito nudo. Nantaimori, invece, si riferisce alla stessa pratica ma utilizzando un modello maschile. Per diventare un piatto di sushi vivente, il soggetto deve imparare a rimanere sdraiato, senza muoversi, anche per molte ore. Inoltre deve anche essere in grado di sopportare il contatto prolungato col cibo freddo. Il corpo deve essere completamente rasato, anche nelle parti intime. Questo perché l’eventuale presenza di peli pubici, potrebbero essere visti come un esplicito invito all’atto sessuale.

Sei feticista? Nulla di grave

Chi di voi sa cos’è il feticismo? E chi è una persona feticista? Sembra che stiamo parlando di qualcosa di pornografico o di un problema mentale, ma non è assolutamente così. Il feticismo c’è sempre stato, nato secoli fa dai primitivi che adoravano i “feticci”, ovvero oggetti che ritenevano dotati di poteri magici.

Oggi è una ideologia che fa parte della cultura erotica, un feticista è una persona che prova attrazione per una parte del corpo diversa da quelle che normalmente si pensano per le prestazioni sessuali. Cosa vuol dire questo? Che ognuno di noi può sentirsi appagato adorando semplicemente i piedi o le mani, ad esempio. Attenzione però, un conto è avere piacere e un conto è eccitarsi. Non basta dire “a me piacciono i piedi” per sentirsi feticista, ma ci deve essere una forte attrazione nei cofronti di questa parte del corpo.