Quando il sesso a telefono fa bene alla coppia

A volte, anche se si fa una regolare vita sessuale, è divertente parlare sporco al partner, per telefono. Non ha importanza se si parla di quello che avete fatto ieri sera, o di cosa si vuole fare questo fine settimana (o che volete fare a lei/lui), perché quando si parla al telefono delle proprie fantasie, cambiano le dinamiche sessuali della coppia. Se nella coppia, uno dei partner è timido, sarà più facile lasciarsi andare al telefono piuttosto che in un confronto faccia a faccia. Anche le persone che vivono insieme da anni, parlando di sesso al telefono, possono scoprire un lato nuovo e più sexy della loro personalità, e dirsi cose mai neppure pensate, all’interno della tranquilla vita familiare.

Una telefonata dal posto di lavoro all’ora di pranzo può portare ad una eccitante “sveltina“, se le condizioni lo consentono (se vi trovate da soli in ufficio va bene, ma se lavorate alle Poste ve lo sconsiglio), e anche il resto della giornata passerà più velocemente. Senza contare che le fantasie sessuali più profonde, quelle più inconfessabili, vengono a galla molto più facilmente quando non si può vedere la persona con cui si sta parlando. Questo è probabilmente il motivo per cui si spende tanto denaro per fare sesso a telefono nelle hotline a pagamento. Fare sesso a telefono con il proprio partner però è qualcosa di completamente diverso, in primo luogo perché all’altro capo del filo c’è una persona a cui interessa davvero ascoltarvi, e poi perché, tornati a casa, le vostre fantasie possono facilmente diventare realtà. Ma condividere a telefono una fantasia sessuale con il partner è un’esperienza incredibile, anche se si sta parlando di cose che non si vogliono fare per davvero.

Uomini: quando le fantasie sessuali diventano un’ossessione

La straniera, meglio se tedesca, che in top e minigonna fa l’autostop a Ferragosto. Il sesso di gruppo. Le gemelle dai lunghi capelli biondi che ti lanciano sguardi provocanti. La vicina di casa dal seno abbondante che ti invita a prendere un caffé quando il marito è fuori a lavorare. Il sesso in ascensore con la misteriosa sconosciuta.

Molti uomini sono soliti cullarsi nelle fantasie sessuali più spinte, per erotizzare un rapporto che dà segni di stanchezza, o solo per divertirsi. E alcuni di questi scenari non mancano certo di originalità, rivelando talvolta una personalità con gusti sessuali non in linea con la morale comune, basti pensare ad esempio alle fantasie di sadismo e tortura frequenti nelle coppie che praticano uno stile di vita sadomaso, fantasie che talvolta si realizzano in una forma più soft, nei giochi di ruolo a sfondo erotico, mediante l’uso di travestimenti e la costruzione di scenari.

Le fantasie sessuali sono considerate come il naturale prodotto dell’immaginario maschile, e sono più frequenti durante l’età adolescenziale, incoraggiate anche da una cultura sempre più aperta e permissiva. Ma non sempre queste fantasie hanno poi un impatto positivo sulla vita sessuale di un uomo. Ci sono desideri che obiettivamente sono “irrealizzabili”, ma che possono sfuggire al nostro controllo e diventare ossessive e dunque negative per lo sviluppo di una sana vita di coppia. In altre parole, è bene ricordare che “fantasia” e vita reale sono due cose ben distinte e separate.

Pegging e strap-on, uno scambio di ruolo tra uomo e donna

Il pegging è una pratica sessuale abbastanza diffusa tra le coppie eterosessuali, ma della quale si tende a parlare molto poco. Con il termine pegging generalmente si intende la penetrazione anale dell’uomo fatta da una donna, mediante un dildo o meglio uno strap-on. Il pegging sottintende uno scambio di ruolo fra uomo e donna, in cui la donna, che nella cultura più tradizionale ricopre sempre il ruolo di sottomessa (anche a letto), assume invece una parte attiva e dominante. Per tale ragione, il pegging viene spesso praticato dalle Mistress nei giochi BDSM di dominazione e sottomissione. Ma il pegging non è un gioco sadomaso, piuttosto un gioco  erotico di coppia.

Molti uomini sono restii a proporre alla propria compagna un gioco erotico di questo tipo. La penetrazione anale praticata ad un uomo è ancora tabù, perché  l’uomo che prova piacere in tal modo tende ad essere identificato come “omosessuale”, e perfino nelle coppie più affiatate resta il dubbio che, messa davanti a questo desiderio, la compagna cominci a dubitare della virilità del suo partner. Il tabù del pegging tra coppie eterosessuali è dunque un tabù sociale. Ma messo in pratica, questo gioco erotico può essere assai eccitante per entrambi.

Orgasmo maschile: come stimolare il punto L

Il punto L nell’uomo può essere definito come l’equivalente del punto G della donna. E’ una zona alla radice del pene, tra lo scroto e l’ano, caratterizzata da una particolare sensibilità. Questa zona viene chiamata “punto L” in riferimento alla parola Lingam che nell’antica filosofia tantrica indica proprio l’organo sessuale maschile. La stimolazione del punto L provocherebbe nell’uomo un orgasmo molto più intenso e duraturo, dunque più soddisfacente.

L’orgasmo da punto L, secondo chi lo ha provato, è un’esperienza travolgente: il piacere giunge lento, in modo graduale ma assai potente. Si tratterebbe di un piacere intenso ma fluido, costante, al quale è più facile abbandonarsi che opporsi. Le contrazioni dovute all’orgasmo sono più acute, ma costanti e prive di scatti, in un crescendo che porta l’uomo fino al culmine. E anche dopo il coito persiste la sensazione di piacere, che non termina in maniera brusca, ma svanisce lentamente dopo che si è diffusa in tutto il corpo.

E’ quasi impossibile stimolare il punto L durante il normale rapporto sessuale. Il modo migliore per stimolare la zona compresa tra i testicoli e l’ano è il sesso orale.

Sesso orale: quando usare le mani, la voce, il corpo e le parole

Vi è mai capitato di sentire dolore mentre il vostro partner vi praticava del sesso orale? Avete mai provato una sensazione di fastidio o di disagio? Sicuramente sì, e trovarsi nella “scomoda posizione” di dover dire all’altro che quello che sta facendo non ci piace può essere davvero sgradevole. Ma ci sono modi e modi per farlo, e a volte basterebbe usare dei piccoli accorgimenti.

Prima di tutto, usate la voce: pensate a come sottolineare ed esaltare il momento in cui il vostro lui o la vostra lei sta facendo un ottimo lavoro. Potrebbe sembrare scontato ma vi assicuriamo che per molti non lo è. La volta successiva si ricorderà dei momenti in cui avete goduto di più e tenderà a ripetere la stessa azione. Come seconda opzione avete il vostro corpo: se di solito tendete ad esprimere il piacere più con il movimento che con le corde vocali, cercate di spostare la sua bocca o la sua lingua muovendovi delicatamente; direzionarlo senza dire una parola è sempre una buona idea e può evitare attimi di imbarazzo. Come terza opzione vi suggeriamo di usare le mani. Le mani sanno essere delicate e poco invadenti e potrebbero guidare il vostro partner nella scelta del punto su cui concentrarsi. Evitate ovviamente di essere brutali e cercate di accompagnare i gesti con gemiti di piacere.

Sesso in piedi, il modo più semplice per farlo in ufficio

Tra tutte le posizioni dell’amore, quella “in piedi” è una delle più conosciute. La posizione in piedi viene chiamate anche posizione “della palma”, “dell’albero reale”, “della colonna”, “dello stendardo” e “della stella”. Oltre ad essere fra le più note, questa è probabilmente anche la più semplice di tutte le posizioni sessuali. Ma non vuol dire che anche questa tecnica non richieda un piccolo sforzo. Il sesso in piedi funziona meglio quando uno dei due partner (solitamente la donna) può godere di un appoggio, come ad esempio un muro. Il sesso in piedi può avere due varianti: la prima consiste solitamente nel fare appoggiare la partner, leggermente sollevata, con la schiena contro la parete; nella seconda, la donna è invece faccia al muro, mentre l’uomo la penetra da dietro.

Soprattutto la prima variante, richiede un certo sforzo fisico per tenere la donna sollevata contro il muro, e soprattutto all’inizio, può risultare difficile per l’uomo trovare il giusto angolo di penetrazione per far godere la partner. Insomma, questa posizione funziona meglio se la donna è “leggera di peso”, tenendo conto che l’uomo potrebbe essere costretto a mantenere la partner in posizione sollevata anche per un lungo periodo di tempo, se il coito ha un ritmo lento, o se durante l’atto il climax di lei tarda ad arrivare. Perciò il sesso in piedi non è consigliabile se si desidera un rapporto lungo e intenso, dove godere di ogni minuto.

L’orgasmo multiplo maschile, nuova frontiera del piacere sessuale

Molti di voi penseranno a qualche leggenda metropolitana, invece si tratta di una verità scientifica: anche l’uomo può avere orgasmi multipli, e godere più volte durante l’atto sessuale, senza interruzioni.
Secondo Anne Hooper, famosa terapeuta sessuale e autrice di numerosi libri di successo, il multi-orgasmo non è più un privilegio di noi donne, anzi sembra che molti uomini l’abbiano già sperimentato grazie ad una buona dose di allenamento, e a tanto, tantissimo autocontrollo. L’orgasmo e l’eiaculazione, infatti, non sono la stessa cosa. L’eiaculazione è un riflesso che ogni uomo può imparare a controllare attraverso determinati esercizi, come anche la masturbazione.

D’accordo, ogni donna sogna di avere un amante o un marito capace di durare minuti e ore, e l’orgasmo multiplo maschile, applicato alla vita di coppia è un’idea molto attraente. Ma attenzione, perché la cosa non è poi così semplice. Il requisito necessario per un orgasmo multiplo, infatti, non è il testosterone bensì la disciplina. Questa è la conclusione a cui sono arrivati Hartman e Fithian, due medici sessuologi americani, che hanno messo sotto osservazione un gruppo di uomini in grado di avere orgasmi multipli, cioè picchi di intensa eccitazione senza però eiaculazione. Controllare l’eiaculazione resta dunque il presupposto fondamentale per un orgasmo multiplo.

Vediamo insieme come riuscirci, grazie a due semplici esercizi.

Quando è lei che ci prova: i pro e i contro del corteggiamento femminile

Oggi le donne sono molto più intraprendenti di quanto si possa immaginare. La donna, da preda, si è trasformata in cacciatrice, ed è prassi comune per il sesso femminile, fare il primo passo davanti ad un uomo che si trova interessante. Spesso, l’uomo si sente lusingato da questo tipo di attenzioni, altre volte invece si ritrova spiazzato, e prova imbarazzo davanti ad una donna che mostra un chiaro interesse verso di lui. Addirittura, in alcuni casi, l’uomo stenta a riconoscere i segnali di tipo sessuale che la donna gli sta lanciando, e davanti all’avventura di una notte indimenticabile, preferisce passare oltre, rinunciando ad un’esperienza che può essere anche assai piacevole.

Ma come si riconoscono questi segnali?

Per facilitare la nostra piccola indagine, abbiamo isolato i più comuni tipi di donna, dividendoli in categorie facilmente riconoscibili, elencando i pro e i contro a cui un uomo si espone quando accetta il corteggiamento e si concede ad una notte di sesso.

La femminista vamp.
La femminista vamp può essere la donna dei vostri sogni oppure diventare il vostro peggiore incubo. Solitamente è dotata di un carattere molto forte, ed è per natura impaziente. Ha grandi aspettative su di voi, soprattutto a letto, perciò difficilmente perdonerà eventuali “insuccessi”, tantomeno la vostra mancanza di fantasia. Lei sa benissimo cosa vuole, di cosa ha bisogno per sentirsi appagata. E guai a voi se non sarete capaci di indovinarlo in un tempo massimo di cinque minuti.

La buona samaritana.
Questo tipo di donna è sempre pronta a soddisfarvi, e vi tratterà da stallone anche se siete appena usciti da una relazione che vi ha tolto perfino la voglia di radervi la barba. E’ sempre pronta a fare sesso, anche nei luoghi più scomodi e impensati, e ve lo dimostra saltandovi addosso, impetuosa come un pirata davanti ad un forziere pieno d’oro. Ma fate attenzione perché la discrezione non è la sua specialità, e se la rincontrate per strada dopo che avete rotto, non esiterà a fare una gigantesca scenata, vendicandosi, e facendo sapere a mezzo mondo quanto siete stato “poco virile” con lei.

La ragazza della porta accanto.
Graziosa, timida, la ragazza della porta accanto si avvicinerà a voi con domande innocenti del tipo “Tu mi trovi carina con questa minigonna?”, e vi chiederà spesso di accompagnarla al cinema o a fare una commissione in centro. Talvolta, può sembrare un po’ impacciata, ma in realtà, siamo di fronte ad una donna molto sicura di sé, una donna che sa perfettamente ciò che vuole: un fidanzato. E prima che abbiate il tempo di fuggire, vi avrà già presentato ai suoi genitori.

Il Fist Fucking, una controversa pratica sessuale

Il fist fucking è una pratica erotica estrema e molto pericolosa, tanto che molti appassionati di BDSM preferiscono non considerare il fist fucking come un semplice gioco sadomaso tra dominante e sottomesso, ma come un’attività a sé.
Il fist fucking tecnicamente appartiene alla categoria dei giochi di dilatazione genitale, sia vaginale che rettale, e come tale può essere praticato tra individui di sesso diverso come tra individui che appartengono allo stesso sesso.

I giochi di dilatazione consistono nell’introduzione delle dita o della mano nella vagina o nel retto, e di solito non sono pericolosi, se ci si taglia le unghie, oppure se si usano guanti di lattice e lubrificante. Ma il fist fucking è una procedura molto più estrema.

Nel fist fucking la mano viene chiusa a pugno (fist) e di seguito viene totalmente inserita nella vagina o nell’ano del partner, accompagnando il tutto con un movimento dentro e fuori dall’orifizio.
Ci sembra superfluo ricordare che le mucose della vagina e dell’ano sono molto sensibili, perciò quest’attività richiede un enorme rispetto e pazienza. Entrambi i praticanti devono avere una grande intimità (anche sotto il profilo psicologico) e una grande fiducia, perché per molti entusiasti il fist fucking equivale ad essere penetrati totalmente dall’altra persona. Occorre muoversi con calma, e fermarsi di frequente. E’ necessaria molta delicatezza, e la persona che sta per ricevere la penetrazione deve essere rilassata.

Lo squirting, come raggiungere l’eiaculazione femminile

Con squirting viene generalmente indicato il fenomeno dell’eiaculazione femminile, noto anche con il nome di gushing. Al pari dell’eiaculazione maschile, lo squirting è il risultato della risposta orgasmica e soprattutto della stimolazione del punto G. Lo squirting consiste nella fuoriuscita di fluido dalla vagina (più esattamente dall’uretra) durante il rapporto sessuale, in prossimità dell’orgasmo.

Sullo squirting c’è un grande vuoto da parte della comunità medica. Questo fenomeno infatti, benché antichissimo, è stato largamente ignorato dalla scienza. Il filosofo Aristotele fu il primo a parlare di eiaculazione femminile nei suoi scritti, eppure questa non è mai stata studiata in maniera approfondita fino agli anni ottanta, dopo che il movimento femminista aveva messo sullo stesso piano l’eiaculazione femminile con quella maschile, come simbolo di uguaglianza tra i due sessi. Eppure a tutt’oggi l’eiaculazione femminile resta una meta difficile da raggiungere per molte donne.

Le difficoltà possono essere di due tipi: psicologiche e fisiologiche.
Riguardo all’aspetto psicologico è importante sottolineare una cosa: il “relax” è la condizione essenziale per il benessere sessuale della donna. La squirting può essere una grande forma di piacere, ma molte donne che riescono ad acquisire questa “abilità” da principio ne sono imbarazzate. Per accettare l’eiaculazione femminile, infatti, bisogna accettare innanzitutto la somiglianza tra il corpo femminile e quello maschile, e la possibilità che entrambi i sessi abbiano la capacità di emettere secrezioni, anche in maniera abbondante. C’è da dire che nell’eiaculazione femminile, tale secrezione viene emessa dall’uretra, ultimo tratto delle vie urinarie, e proprio questo fa sì che possa essere confuso con l’urina e creare perciò un certo imbarazzo.
Niente di più falso. Oltretutto moltissimi uomini trovano che vedere una donna eiaculare sia estremamente eccitante.