DoubleDickDude, l’uomo con due peni

doubledickdude uomo due peni

Il suo nick in rete è DoubleDickDude e se avete una minima infarinatura d’inglese capirete al volo per quale motivo quest’uomo è tanto famoso. Eh si, ha due peni. Non si tratta di una bufala. Abbiamo visionato le foto che l’uomo ha postato nel suo account Twitter e possiamo confermarvi che è del tutto legittimo.

Mettiamo da parte le questioni propriamente anatomiche e mediche (parliamo infatti di difallia o diphallia, N.d.R.) e concentriamoci su quello che a noi ci fa più sorridere e ci incuriosisce: il lato sessuale della questione. Ragazzi, parliamo di un uomo con due peni, tutti e due funzionanti, nessun problema di erezione e sperma in quantità. Da ciò che DoubleDickDude racconta è vero che il destro è forse più sensibile, ma entrambi fanno il loro dovere. Nel corso della sua conversazione su Reddit, l’uomo ha risposto a diverse domande. Abbiamo così appreso che l’uomo produce, a causa di una prostata fisiologicamente più grande, delle quantità di sperma maggiori e che per evitare quella che in gergo potremmo definire la sindrome delle palle blu, deve eiaculare almeno una volta al giorno. Dalla serie: se serviva la scusa per masturbarsi ogni giorno o darci dentro come conigli, eccola servita su un piatto.

In merito all’utilizzo dei due membri ha raccontato che qualche donna non se l’è sentita di “giocarci”, altre hanno preferito dedicarsi ad uno solo di loro nei rapporti completo e che in diverse hanno preferito solo agire oralmente e manualmente. Una sola ha ceduto al richiamo della doppia penetrazione. E’ rimasta decisamente soddisfatta visto che lo ha frequentato per circa tre mesi. Attualmente l’uomo , bisex, è coinvolto in un rapporto a tre con una coppia.  I rapporti sessuali sono sempre con uno solo dei due, ma quando si tratta di sesso orale… vi lasciamo immaginare la scena.

Curioso vero? Quella malformazione che nel corso dell’adolescenza ha vissuto come una maledizione viene vista oggi da DoubleDickDude come una benedizione!

Photo Credit | Thinkstock

 

Condividi l'articolo: