Erika Polignino è una scrittrice italiana che lavora anche nel campo della moda. Il suo primo romanzo è “Nero Fluorescente“, mirato verso la letteratura erotica, dove esplora il feticismo, il sesso, l’omosessualità e l’essere “diversi”. Noi di Cooletto l’abbiamo intervistata e vi regaliamo anche un’ intrigante foto gallery finale di Erika Polignino.
INTERVISTA A ERIKA POLIGNINO
1- Chi è Erika Polignino?
Un’inconsapevole strega che sogna perennemente ad occhi aperti mondi fatati e mostri con fauci spalancate.
2- Sei feticista?
Gli amici sono i miei feticci. Non posso vivere senza, sono gelosa di quello che provo e di quello che sento per loro. L’amicizia è per me un valore fondamentale, un vero e proprio culto compulsivo interiore. I film di Jess Franco sono un altro mio feticcio, sono sensuali e morbosi, mi trasmettono emozioni contrastanti e contradditori, ogni volta scopro una nuova parte di me. Le sue musiche mi ossessionano quanto le storie e i costumi. I libri sono invece il mio feticcio culturale, adoro sfiorare le copertine plastificate con titoli in evidenza come moderni bassorilievi.
3- Che rapporto hai con il sesso e erotismo?
Molto sublime. L’erotismo può trascinarmi in alto come il sesso può trascinarmi in basso. Sentirsi regina con sfolgoranti gioielli dentro il proprio harem e poi ritrovarsi sottomessa nelle carceri buie con catene ai polsi alla ricerca della luce è una sensazione intensa e particolare. Sono attratta da tutto ciò che è contrapposizione, l’essere umano dentro di sé ha degli opposti che si attraggono. Ha la sua oscurità e il suo bagliore. E io inseguo tutti e due.
4- Sei perversa?
La ‘diabolicità’ femminile è una forma di arte che sviluppa il concetto di individualità propria, è una delle poche libertà di espressione rimaste, è il vero mistero della donna. La perversione è un ritorno alla conoscenza dell’ombra della propria Anima istintiva. Un fattore affascinante e ineffabile.
5- Il tuo primo libro “Nero Fluorescente” è ispirato a una storia vera, dove feticismo e protesi, sono un percorso per la ricerca della felicità. Ce ne parli?
Nero Fluorescente è un romanzo goth sulla sordità. Contiene un nuovo modo di vedere la malattia e tutto ciò che le ruota attorno, a livello emotivo, sentimentale, sessuale, lavorativo e di amicizia. Nero Fluorescente è un percorso iniziatico che trascende l’Io più sconosciuto e cerca di rompere le barriere della sordità, quest’ultima risulta essere ancora poco conosciuta, non la malattia in sé, ma la sua relazione con il mondo esterno e interno del soggetto malato. Il romanzo ha lo scopo di sfondare le porte dei luoghi comuni con un calcio e portare un po’ di brezza fresca alle menti paludose e stagnanti. Ci sono cose alle quali la psicologia moderna e la religione non potranno mai dare risposte. La razionalità qui è sconfitta sin dall’inizio. La diversità trionfa nella sua autenticità.
6- Come sono stati i riscontri dei tuoi primi lettori?
Molto positivi, non me l’aspettavo!
7- Sei felice?
Non credo alla felicità. Non esiste. È vera utopia.
8- Cosa ti manca?
L’udito.
9- Dominare o essere dominata?
A seconda della circostanza e del momento. Assaporare diversi ruoli porta al gioco di complicità col proprio partner e ad un’evoluzione e rivoluzione sessuale. Come i travestimenti e l’uso di oggetti erotici. Siamo dei bambini-adulti che non hanno mai perso l’infanzia, abbiamo solo cambiato i giocattoli. L’innocenza ci prevade ancora.
10- Cos’è l’amore?
È infinita spiritualità santagostiniana.
11- Prossimi obiettivi?
L’appuntamento più vicino è il Fano Moonlight Festival, primo evento wave in Italia, dove presenterò Nero Fluorescente al Teatro della Fortuna il giorno 1° Agosto dalle 10.30. Poi andrò in altre zone d’Italia e collaborerò con scrittori che stimo molto. Intanto ti annuncio che un secondo romanzo sta prendendo forma…
12- Hai uno o più desideri che vorresti realizzare?
Vorrei prendere un appartamento a Parigi, esattamente nella Place De La Bastille, una zona piena di giovani e alternativi, con tanto di negozi dark e brasserie dove assaporare assieme all’Arte e alla Storia un buon piatto francese, anche in piena notte. Vivrei lì per sei mesi l’anno! Amo Parigi, è la mia seconda casa.
13- Cos’è scrivere per te?
È purezza. È l’assenzio che inebria i miei sensi.
14- Poseresti mai nuda?
In una mostra erotica di Parigi, ho visto foto di prostitute di inizio ‘900, mi hanno colpito le loro acconciature, pose e rappresentazioni sceniche. La nudità è l’espressione dell’Io estetico che emoziona, non dev’essere volgare, deve dare una visione più ampia al corpo. Su queste premesse, posare nuda sarebbe per me una nuova esperienza artistica.
15- Uomo e donna, uguali ma diversi? Ti faresti baciare da una donna?
Uguali nel senso umano, ma diversi nell’emozionarsi. Ci sono donne affascinanti con cui andrei a cena e parlerei di sesso fino a notte inoltrata scambiandoci sguardi di intesa tra un bicchiere e l’altro…
16- Ti piace Cooletto?
Molto. Sono una persona curiosa e mi piace leggerlo.
[Intervista di Luciana Cameli a Erika Polignino]