Pearling, come modificare il proprio pene

Sotto il nome di pearling rientra una modifica corporea che diversi uomini compiono sul proprio pene portando alla creazione, con materiali di diversa tipologia e metodiche varie, di piccole perle rotonde sottopelle. Una pratica molto strana ma soddisfacente per chi l’ha provata.

cetriolo

Le modificazioni corporee rientrano, come i tatuaggi, in quella serie di azioni che portano soddisfazione a chi le compie. E piacere. Nel caso del pearling parliamo di qualcosa che, la cronaca ci insegna, può davvero fare la differenza sebbene sia ascrivibile nella sua totalità in una pratica “estrema”. Le perle poste sottopelle nel pene (talvolta sulla circonferenza, molto spesso per tutta la sua lunghezza, N.d.R.) possono essere di diverso materiale: avorio, vetro, silicone, argento, acciaio chirurgico, vetro e, si narra negli ambienti, anche di teflon.  Come è possibile notare la texture e la consistenza del pearling non è necessariamente standard.

Coloro che lo hanno “provato” sostengano che il pene decorato dal pearling sia in grado di donare sensazioni incredibili. Questo accadrebbe perché il partner, sia donna che uomo, sperimenterebbe una stimolazione davvero intensa, profonda e variegata. Il pearling, piccola nota di colore necessaria, è stato inventato in Giappone dagli uomini della Yakuza, che inseriscono una perla sottocutanea per ogni anno trascorso in carcere. Generalmente gli uomini ci si sottopongono per motivazioni estetiche o dettate dalla propria psicologia. Non è, ad ogni modo, una modificazione corporea adatta a tutti.  Fa venire in mente quei vibratori dalla texture molto fantasiosa. Con l’unica differenza che ad essere “decorato” in questo caso è qualcosa di vivo: il pene di un uomo.

Photo Source | Tumblr

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