Racconti erotici: La parte che rimane

amanti

Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy

I nostri occhi sorridono tra un sorso e l’altro del caffè. Le nostre bocche si baciano tra un osservarsi o meno. La tua barbetta incolta mi eccita un casino e tu questo lo sai. Sei intento a parlare, a raccontare della tua giornata e dei tuoi progetti e obiettivi, ma io non sono mai presente in tutto ciò. Mi rallegra solo il fatto che ti manco, che mi manchi e che abbiamo voglia di fare l’amore. Ci alziamo del nostro caffè oramai bollente nello stomaco e ce ne andiamo. Casa mia diventa una celebrità quando c’è odore di sesso nell’aria. Il profumo dell’incenso dona profumi alla stanza, io voglio sentire il tuo sapore, quello che mi appaga e mi dona delirio.

Ti tolgo la collana, quella a cui non faresti mai a meno, chissà se un giorno prenderò il suo posto… mi piacerebbe. Iniziamo a spogliarci a vicenda, alternando baci e carezze, tu lo hai già duro e io sono già bagnata. Ti vedo che non resisti più, mi alzi la gonna e mi sbatti sul tavolo, dove il mio sedere poggia di equilibrio. Ti slaccio i pantaloni, voglio farlo io, e nel tirartelo fuori neanche passa un respiro, che sei già dentro di me. Ti muovi in colpi molto eleganti e sensuali e credo che il mio orgasmo non tardi a venire, ma  neanche il tuo. I miei gemiti sono la sinfonia perfetta ai tuoi, e all’apice del godere, ti stringo a me e poi ti lascio al tuo liquido. Non mi piace bere, anche se più volte me lo hai chiesto, ma adoro succhiartelo, lo sai.

Mi guardi, come se non mi riconosci più, la tua sveltina è stata saziata, ma ora potremmo fare l’amore e inseguire ancora la nostra venuta no? Ti sistemi i jeans e la camicia e apri il frigo, prendendo una birra che è lì che aspetta te. Mi chiedo perchè gli uomini sono così veloci in tutto. Mi chiedo perchè non vuoi fare l’amore con me. Il silenzio non risponde, tu prendi la tua giacca e te ne vai con la bottiglia in mano. Prima avevi tanto da dire, e ora taci?

C’è una cosa che hai dimenticato, e non sono certo io, ma la tua collana, l’unica cosa che mi rimane di te, oltre il tuo odore…

[N.d.a. Potete leggere altri miei “Racconti Sexisti” o acquistare il mio “Diario di una Sexista” sul mio blog]

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