Scrittori erotici in rivolta contro sfumature e frustini

erotismo

Abbiamo voluto giocare con il titolo ma va detto senza mezzi termini: agli scrittori erotici di un certo calibro, le “Cinquanta sfumature di grigio” stanno letteralmente sulle palle.  Loro e tutti quei libri di quella tipologia che sono nati in seguito per cavalcare l’onda di una letteratura erotica di seconda categoria.

E questo non c’entra nulla con il background da fan fiction della trilogia di “Cinquanta sfumature di Grigio”. E ve lo posso assicurare essendo una lettrice abbastanza convinta di quelle che in gergo vengono definite smut. Ragazzi e ragazze, uomini e donne che scrivono per il piacere di farlo e raggiungono risultati eccelsi pregni di erotismo. Opere che agli scrittori che si sono lamentati attraverso le pagine di Marie Claire piacerebbero sicuramente. L’occasione di questo sfogo sono stati i 40 anni dalla prima pubblicazione di “Paura di Volare” di Erica Jong. A lei si sono aggiunti Peter Cameron, Veronica Raimo, Mario Desiati, Paolo Giordano, Jackie Collins e Carlo Lucarelli che non solo hanno condiviso quelle che per loro sono le parole più erotiche mai scritte, ma si sono anche lamentati di come la letteratura erotica (ed è innegabile) si sia andata imbastardendo in modo davvero inaccettabile. Dove è andato a finire quell’erotismo in grado di eccitarci e da funzionare davvero da preliminare?  Ecco cosa ci dice la stessa Jong:

L’erotismo è un gioco di allusioni, pensieri, sogni che devono infiammare il cervello, il nostro più grande organo sessuale. Una volta l’estrema trasgressione era la “scopata senza cerniera”. Oggi è l’idea che le donne possano avere tutto. Ma non ci siamo ancora arrivate.

E come darle torto? Ci si riuscirà a far comprendere all’editoria che non sono i frustini ed i soldi la vera spinta erotica di un libro ma quel montare lento e costante dell’eccitazione causato dall’erotismo? Perché abbiamo l’impressione che saranno parole che rimarranno buttate al vento?

Photo Credit | Thinkstock

 

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