Sesso e bufale web: donna uccisa da orgasmo di 12 minuti

E’ così bella e folle come storia che andrebbe stampata sui bigliettini natalizi per augurare con tutto il cuore non solo buon natale e buon anno, ma anche la possibilità di vivere nel 2012 un orgasmo che sia una minima parte di quello vissuto dalla ragazza protagonista della bufala più assurda del web: quella della ragazza brasiliana morta dopo dodici minuti di orgasmo forte ed intenso.

Partendo dal presupposto che talvolta anche 12 secondi basterebbero se intensi, partiamo direttamente da ciò che è successo in queste ultime settimane: gli utenti di Twitter e Facebook (ma  anche alcuni web media non ci sono andati per niente leggeri, n.d.r.) hanno diffuso in maniera virale la storia di tale Bianca Borges Bezzera, prematuramente estinta a causa di una lingua. O meglio della competenza sessuale di colui che disponeva di tale attrezzo in questo caso amatorio.

Cunnilingus assasino? Chiamatelo come volete, ma la notizia, così come riportata da più di 130mila persone solo in Italia è spettacolare. Solo dopo qualche giorno si è scoperto che la storia era frutto semplicemente della fantasia degli autori del sito umoristico portogherse G17. Sarà una bufala, ma già per il lessico scelto, c’è da divertirsi.

Bianca Borges Bezerra, veniva mentre se ne stava andando, estasiata e in fine uccisa dall’ars amatoria di un suo compagno di college. Il giovane si sarebbe insospettito solo dopo dieci minuti di minuziose attenzioni linguistiche alle parti intime della fanciulla a un certo punto irrigiditasi, con gli occhi spalancati e la bocca deformata in una ‘O’ di ineffabile piacere. Allo scoccare dei dodici minuti il giovane si sarebbe arreso all’evidenza chiamando la polizia.

Un capolavoro di stile, senza alcun dubbio. Ma la cosa più bella, è come la notizia, man mano che passava di testata in testata aumentasse in particolari.  Diciamocela tutta: davanti a 12 minuti di orgasmo… col cavolo che la donna morirebbe: assaporerebbe ogni singolo secondo ringraziando il cielo di tale dono.

Photo credit | Thinkstock

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