Se Romeo è gay

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Da bambine siamo cresciute con l’ideale dell’uomo alla Walt Disney: capelli perfetti, sorriso smagliante, dolce e premuroso. Quasi tutte, superata l’infanzia, abbiamo cercato l’uomo perfetto nella vita reale. In fondo cosa abbiamo da invidiare a Cenerentola o a Biancaneve? Anche noi abbiamo diritto al nostro principe azzurro. Ma esistera` veramente?

Chissà magari esiste, solo che probabilmente condivide uno splendido appartamento con il suo meraviglioso nuovo ragazzo. Probabilmente non solo ha i capelli perfetti ma anche addominali strepitosi e un sedere da favola, ma purtroppo per noi, non è interessato al gentilsesso. Noi povere Giuliette dobbiamo rassegnarci, Romeo è irrimediabilmente gay e fa anche tanto, tanto sesso alla faccia nostra.

Filippo Timi nudo per una rivista gay

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Arriva la fama e spuntano gli scheletri nell’armadio. E’ il caso di Filippo Timi, bello e affascinante divo di casa nostra, che nel 2008, quando non era ancora così famoso, ha posato per il magazine gay Butt. La rivista di cultura omosessuale (molto carina, stampata tutta in carta rosa) lo aveva intervistato, ma l’attore davanti all’obiettivo del fotografo ha rivelato anche il suo lato più nascosto: insomma gli ha mostrato il fondoschiena.

Adesso però, con la notorietà, le foto nude di Filippo Timi sono venute fuori, e noi di Cooletto ve le proponiamo in una bella gallery, per la gioia di uomini e donne.

Sono omosessuale e ora?

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Se vi rendete conto di essere omosessuali, che fate? Purtroppo nella maggior parte dei casi, la prima sensazione è di smarrimento e paura. Ma questo stato di panico da cosa è dovuto? Dalla società che ancora non vuol capire che l’omosessualità non è nè una scelta nè una malattia, ma solo un piacere istintivo e profondo che si sente dentro e che si ha il bisogno di manifestare. Non è facile vivere con questo stato, ma l’importante è di non preoccuparvi troppo di ciò che pensano gli altri e agite per voi stessi.

La vostra felicità conta più di urlarla al mondo, non credete? Gestite la vostra privacy nel migliore dei modi e iniziate a frequentare locali a tema o cercate di conoscere persone aperte di mentalità. Non arriva tutto subito, ma con il tempo vedrete che inizierete ad esplorare questo mondo, facendo i primi approcci.

Sono trans e me ne vanto

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In foto vedete la transessuale Linda, cosa pensate guardando questa immagine? Nell’articolo di ieri abbiamo spiegato che cos’è la transessualità, oggi continuamo ad approfondire il discorso. La forza, il coraggio e l’esibizionismo che hanno i trans sono davvero invidiabili, perchè dal momento che decidono di vivere il proprio sesso in totale libertà, vanno incontro ad una società rigida che purtroppo a volte pone compromessi da valutare.

Nessuno ha il diritto di giudicare le scelte di altre persone e tanto meno provare timore ad avere contatti con loro. Perchè un transessuale ha problemi a trovare lavoro? Perchè tutti finiscono per prostituirsi? Se vi accorgete di amare un trans che fate?

Transessualità, la libertà di mostrarsi

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Nella foto sopra potete vedere una scena di “Mater Natura”, un film che parla dell’amore tra un transessuale e un uomo. Cos’è la transessualità? Una persona che si sente di appartenere al sesso opposto da quello anagrafico e fisiologico è un transessuale. Le transizioni riguardano sia un uomo che una donna, ma sono più frequenti le situazioni in cui un uomo vuole diventare una donna e quindi vedere il suo fisico con lineamenti e particolari femminili. Iniziano così, le cure ormonali cambiando aspetto nel viso, nel fisico, nella voce e nei movimenti.

Uomini nudi su iPhone

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Guys with iPhone è un sito internet che raccoglie una vasta collezione di autoritratti erotici maschili che vede protagonisti i ragazzi più eccitanti di tutto il mondo, sia gay che etero, ansiosi di farsi guardare.

La particolarità di queste foto è che sono scattate tutte con la fotocamera dell’iPhone. Una pubblicità molto efficace per la Apple, non trovate?

Di seguito, una piccola fotogallery dalla loro Hall Of Fame.

Domenica 17 maggio 2009 è la “Giornata Internazionale contro l’omofobia”

No omofobia

Ci dicono che l’omosessualità si può curare, io rispondo che anche l’omofobia si può curare. (L.C.)

Se l’omosessualità è una malattia, allora l’omofobia è un virus letale, meglio restare malati che morire dentro. Si continua a lottare, e chissà per quanto tempo ancora. Avere “diritti” è un “diritto” di parità e uguaglianza, ci sono stragi peggiori che non perdonano, l’omosessualità non è una scelta, non è una malattia, è la libertà di accettare ciò che si è. L’omofobia non ha senso di esistere. Chi detta le regole? Chi impone schemi? Chi è che obbliga di essere ciò che non siamo? E’ ora di aprire gli occhi e smetterla di fare finta di non vedere, sapere e conoscere. Il rispetto è l’unica regola che deve esistere.

Domenica 17 maggio 2009 è la “Giornata Internazionale contro l’omofobia”, promossa in Italia da Arcigay, in collaborazione con altre associazioni omosessuali. E’ un evento tra gli eventi, in tutto il mondo si organizzano meeting, proiezioni di film, corti, video, concerti, presentazioni letterarie, rappresentazioni teatrali, e tutto ciò che può rendere l’informazione un’arma preziosa di lotta. E’ un farsi sentire e un dare valore alla propria dignità. Arrivata alla V edizione, si continua a urlare “No Omofobia” e a sensibilizzare certi ideali e a lottare contro i pensieri sbagliati.

Basta omofobia, l’omosessualità non è una malattia

Troppo spesso si accomuna l’omosessualità a una malattia o a un grave problema mentale, e sinceramente molte persone sono stanche di sentire ancora certi pensieri. Le vere malattie, molto più gravi, sono ben altre cose. Perchè la società deve obbligarci a vivere male? Cosa cambia se una persona va a letto con un uomo o con una donna? Per molte persone, questo tipo di discriminazioni porta a depressione, e a un notevole stato di malessere. Purtroppo è una lotta che va avanti da tempo, non solo per accettare l’omosessualità, ma anche per farne valere i diritti.

Da anni l’Arcigay, associazione gay e lesbica italiana, combatte contro qualsiasi tipo di omofobia. La politica italiana fa poco per aiutare gli omosessuali, la religione non fa nulla e li annienta, considerandoli delle persone da curare. Non si può rimanere indifferenti a un argomento che riguarda milioni di persone, e non si può vivere sempre con le critiche e senza la propria libertà.

Meglio gay o meglio omosessuale? Le parole giuste per dirlo

I termini eterosessuale e omosessuale vengono utilizzati raramente nel discorso comune. Più spesso le persone fanno a ricorso allo slang, al gergo, a parole o termini che però possono essere anche offensivi, se rivolte a chi pratica una sessualità non regolata da canoni ecclesiastici. Con il passare dei secoli, le parole usate per indicare chi è omosessuale, e i termini che gli stessi omosessuali utilizzano per parlare di se stessi, sono molto cambiati. Questi cambiamenti sono importanti per dirci come lesbiche e gay vivono la loro vita e cosa pensano di se stessi, così come sono importanti per capire le relazioni sociali che si sviluppano attorno e dentro la comunità gay.

Il termine “omosessuale” risale all’epoca vittoriana, e veniva utilizzato per indicare chi si sentiva attratto dagli individui del suo stesso sesso, ma all’epoca era anche sinonimo di disordine mentale e comportamento deviato. Perciò, tra gli anni cinquanta e sessanta, uomini e donne omosessuali decisero di adottare il termine “gay” per definire la propria sessualità. Gay stava a significare gaio, cioè felice, allegro. In questo contesto, l’omosessualità non veniva più associata ad un comportamento negativo, ma ad una positiva e orgogliosa presa di coscienza della propria identità.

Oggi, il termine lesbica è utilizzato in relazione alle donne omosessuali e deriva da Lesbo, il nome dell’isola greca in cui la poetessa lesbica Saffo aveva vissuto. “Straight” invece è più usato in lingua anglosassone, per indicare un individuo eterosessuale.

Oggi alla Bicocca il primo convegno sul sesso sadomaso


Si terrà oggi all’Università Milano Bicocca il primo convegno sul sesso sadomaso in Italia. Il BDSM (bondage, dominazione, sadismo e masochismo) è una pratica che coinvolge quasi quattro milioni d’Italiani. Una cifra di appassionati sufficiente a giustificare lo studio approfondito di questo fenomeno, eppure nonostante l’Europa non sia nuova a simili convegni, l’iniziativa è al suo debutto qui in Italia. Il convegno è promosso dal KOB, il collettivo omosessuale studenti delle Bicocca, e verranno analizzati i risvolti sociologici e culturali di una delle manifestazioni dell’eros più controverse. Le reazioni contrarie non sono mancate: per Obiettivo Studenti, collettivo universitario vicino a Comunione e Liberazione, l’iniziativa è di dubbio valore culturale, tanto da affermare che di questi tempi “ci sono modi migliori per spendere i soldi dell´università”.
In risposta a questa polemica, il rettore Marcello Fontanesi ha subito rassicurato l’opinione pubblica, invitando gli studenti a mantenere un tono moderato e un approccio sociologico alla questione. «L’incontro non dovrà scadere in alcun modo nella pornografia» ha precisato il rettore.