Sono trans e me ne vanto

Trans

In foto vedete la transessuale Linda, cosa pensate guardando questa immagine? Nell’articolo di ieri abbiamo spiegato che cos’è la transessualità, oggi continuamo ad approfondire il discorso. La forza, il coraggio e l’esibizionismo che hanno i trans sono davvero invidiabili, perchè dal momento che decidono di vivere il proprio sesso in totale libertà, vanno incontro ad una società rigida che purtroppo a volte pone compromessi da valutare.

Nessuno ha il diritto di giudicare le scelte di altre persone e tanto meno provare timore ad avere contatti con loro. Perchè un transessuale ha problemi a trovare lavoro? Perchè tutti finiscono per prostituirsi? Se vi accorgete di amare un trans che fate?

Transessualità, la libertà di mostrarsi

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Nella foto sopra potete vedere una scena di “Mater Natura”, un film che parla dell’amore tra un transessuale e un uomo. Cos’è la transessualità? Una persona che si sente di appartenere al sesso opposto da quello anagrafico e fisiologico è un transessuale. Le transizioni riguardano sia un uomo che una donna, ma sono più frequenti le situazioni in cui un uomo vuole diventare una donna e quindi vedere il suo fisico con lineamenti e particolari femminili. Iniziano così, le cure ormonali cambiando aspetto nel viso, nel fisico, nella voce e nei movimenti.

Katherine Moennig, fascino lesbo

Katherine Moennig

Katherine Moennig è un’attrice statunitense, cugina dell’attrice Gwyneth Paltrow. E’ conosciuta nel mondo omosessuale, per aver interpretato il ruolo della lesbica e sciupafemmine Shane McCutcheon nella serie televisiva “The L Word”. Il personaggio di Shane, bella e mascolina,  la consacra come la donna più desiderata dalle lesbiche e non solo…Eppure Katherine nella vita privata dichiara di essere assolutamente eterosessuale, voi ci credete? Noi intanto vi abbiamo preparato una bella foto gallery di questa intrigante attrice.

Domenica 17 maggio 2009 è la “Giornata Internazionale contro l’omofobia”

No omofobia

Ci dicono che l’omosessualità si può curare, io rispondo che anche l’omofobia si può curare. (L.C.)

Se l’omosessualità è una malattia, allora l’omofobia è un virus letale, meglio restare malati che morire dentro. Si continua a lottare, e chissà per quanto tempo ancora. Avere “diritti” è un “diritto” di parità e uguaglianza, ci sono stragi peggiori che non perdonano, l’omosessualità non è una scelta, non è una malattia, è la libertà di accettare ciò che si è. L’omofobia non ha senso di esistere. Chi detta le regole? Chi impone schemi? Chi è che obbliga di essere ciò che non siamo? E’ ora di aprire gli occhi e smetterla di fare finta di non vedere, sapere e conoscere. Il rispetto è l’unica regola che deve esistere.

Domenica 17 maggio 2009 è la “Giornata Internazionale contro l’omofobia”, promossa in Italia da Arcigay, in collaborazione con altre associazioni omosessuali. E’ un evento tra gli eventi, in tutto il mondo si organizzano meeting, proiezioni di film, corti, video, concerti, presentazioni letterarie, rappresentazioni teatrali, e tutto ciò che può rendere l’informazione un’arma preziosa di lotta. E’ un farsi sentire e un dare valore alla propria dignità. Arrivata alla V edizione, si continua a urlare “No Omofobia” e a sensibilizzare certi ideali e a lottare contro i pensieri sbagliati.

Feticismo sessuale: jock sniffing e omosessualità

jock sniffing

Con il termine jock sniffing viene comunemente indicata quella parafilia che comporta l’inalazione di odori da sospensori non lavati ai fini dell’eccitazione sessuale. Al contrario di altre parafilie collegate agli odori, la jock sniffing coinvolge solo un particolare indumentoil sospensorio da footballche pertanto diventa un indumento feticcio. Il sospensorio è stato inventato nel 1874 ed è considerato come il più virile capo di abbigliamento sportivo maschile. Il sospensorio pertanto è diventato un feticcio per i suoi “ammiratori”, un talismano, simbolo di virilità, di forza, di vigore e potenza sessuale.

Ma il sospensorio, così come sancisce il simbolo del mito della mascolinità, trattiene in sé anche una forte connotazione omoerotica. Brian Pronger, nel suo libro “The Arena of Masculinity” ci fa notare che, nel sospensorio, le cinghie poste in alto circoscrivono le natiche e scompaiono poi nell’ano, il posto dove “la mitizzata mascolinità incontrerebbe la sua rovina” (cit.)

Basta omofobia, l’omosessualità non è una malattia

Troppo spesso si accomuna l’omosessualità a una malattia o a un grave problema mentale, e sinceramente molte persone sono stanche di sentire ancora certi pensieri. Le vere malattie, molto più gravi, sono ben altre cose. Perchè la società deve obbligarci a vivere male? Cosa cambia se una persona va a letto con un uomo o con una donna? Per molte persone, questo tipo di discriminazioni porta a depressione, e a un notevole stato di malessere. Purtroppo è una lotta che va avanti da tempo, non solo per accettare l’omosessualità, ma anche per farne valere i diritti.

Da anni l’Arcigay, associazione gay e lesbica italiana, combatte contro qualsiasi tipo di omofobia. La politica italiana fa poco per aiutare gli omosessuali, la religione non fa nulla e li annienta, considerandoli delle persone da curare. Non si può rimanere indifferenti a un argomento che riguarda milioni di persone, e non si può vivere sempre con le critiche e senza la propria libertà.

Mondo gay: le foto dei pornoattori più belli

Questo mese DNA Magazine, il mensile dedicato al mondo gay più venduto in Australia, dedica la copertina ai pornoattori della Randy Blue, una delle case di produzione di film porno più famose di Hollywood. Tra le sue star c’è anche Leo Giamani, attore con un passato di film hard etero, ora punta di diamante della Randy Blue.

Di seguito, vi proponiamo tutto il servizio fotografico di DNA Magazine.

Gallery lesbo, provocazioni al femminile

Continuando l’articolo di ieri sull’argomento della tanta curiosità per il mondo lesbo, sembra che questa attrazione sia dovuta dal fatto che l’universo femminile è sicuramente più provocatorio e interessante di quello maschile. Quante di voi donne hanno mai pensato o fantasticato su un bacio, effusioni o sesso con un’altra donna? E quanti di voi uomini hanno desiderato di fare sesso con una lesbica o essere nello stesso letto con due lesbiche? Alcune persone hanno esaudito i loro desideri, altre preferiscono non osare. Lesbiche si nasce o si diventa? Tutte e due. E’ bene puntualizzare che una donna che va con un’altra donna non vuol dire che sia completamente lesbica. Il sesso è la libertà di agire con i propri pensieri, si può essere attratte da una persona in particolare, si può aver voglia di provare, oppure qualcuna con il tempo si rende conto di essere, seriamente, solo attratta da donne. Se si nasce lesbica ci si accorge già da bambina.

Perchè il mondo lesbo attrae così tanto?

Potrebbe essere una domanda da un milione di dollari, ma è difficile scoprire il vero motivo di tanta attrazione e eccitazione verso il mondo lesbo. Gli uomini farebbero di tutto pur di guardare effusioni di lesbiche o fare sesso con loro, e tra le donne ce ne sono molte che sono intrigate dall’opportunità di provare l’intimità con un’altra donna. Per qualcuno il movimento lesbo si è diffuso solo ultimamente, per altri è una moda, per altri ancora c’è sempre stato. In ogni affermazione c’è una mezza verità se facciamo alcune riflessioni.

Ultimamente si usano scene lesbo per far salire l’audience in tv o semplicemente per vendere meglio un film, attrici perfette nei ruoli, riescono a ipnotizzare qualsiasi fascia di pubblico, quindi si ha l’impressione che il lesbo stia nascendo ora. La moda la si crea con avvenimenti e quindi il susseguirsi di fatti concreti, e molte donne famose, soprattutto in America, non hanno il timore delle loro continue provocazioni saffiche o nel fare “coming out” (dichiararsi apertamente), come ad esempio i baci di Madonna con modelle, fan e cantanti, la coppia formata dall’attrice Lindsay Lohan e la dj Samantha Ronson, il matrimonio tra la presentatrice americana Ellen DeGeneres e l’attrice Portia de Rossi, la relazione lesbo dell’attrice Jodie Foster e altre. Il lesbo c’è, e c’è sempre stato fin dai secoli passati. Ma cos’è che scatena tanta curiosità?

Robert Mapplethorpe, il geniale fotografo dell’erotismo estremo

Tutto ciò che lui ritrae, sia fiori che persone, sono segni di raffinata estremità, dove il nudo è uno scandaloso e trasgressivo modo di intendere l’arte nevrotica e morbosa, con innovativi stili erotici e pornografici.

Robert Mapplethorpe, è un fotografo statunitense nato nel 1946 e morto nel 1989, stroncato da un virus dell’Aids. Mapplethorpe è uno dei più celebri fotografi estremi della fotografia mondiale. Nei suoi corpi nudi ritrae stupore e ammirazione per il modo morbido e perfetto in cui mostra particolari situazioni di perversione sessuale. Da adolescente frequenta gli studi di arte, dove scopre la sua passione per la fotografia. Inizia a ritrarre se stesso con una Polaroid e corpi di persone che in seguito diventeranno famose, da Andy Warhol, Deborah Harry, Michael Stipe, Arnold Schwarzenegger a William Burroughs, Truman Capote, Bruce Chatwin, Joseph Kosuth, la culturista Lisa Lyon e la cantante Patti Smith, con cui legherà una profonda complicità artistica. I suoi amanti e amici hanno fatto parte del primo scenario di foto realizzate in studio.