Oggi parliamo di sex toys facendolo però in modo differente. Dando spazio ad un consiglio e pensando, anzi elencando quali secondo noi sono i cinque sex accessori erotici ai quali le donne non dovrebbero rinunciare per godere appieno della loro vita sessuale, sia in coppia che da sole.
Punto G
G-Shot: iniezioni vaginali aiutano l’orgasmo femminile
Una semplice iniezione sulla parete vaginale per aumentare il piacere e vivere un orgasmo più intenso e prolungato: è questo l’obiettivo della G-Shot, la nuova procedura medica che, in pochi istanti, migliora la sensibilità sessuale delle donne americane.
Il punto G? Esiste ed è lungo 8 millimetri
Punto G: esiste o non esiste? E’ questa la domanda che gli uomini si pongono quasi più dell’esistenza della vita stessa. La risposta (questa volta) è positiva a tar punto non solo di sancirne la sua effettiva presenza ma anche di specificarne grandezza e posizione peggio che su una cartina geografica. La scoperta si è guadagnata un posto sull’ultimo numero della rivista Journal of Sexual Medicine.
Il nuovo punto G? Le caviglie
Buoni tutti: morto un punto G se ne è fatto subito un altro. E che punto…. Nemmeno il tempo di metabolizzare il lutto per l’ennesima morte del punto misterioso del piacere femminile, che gli scienziati ci regalano qualcosa a cui pensare, e sul cui, diciamocela tutta, ridere un pochino. Sarebbe stato individuato infatti un nuovo “punto G” sulle caviglie.
Il punto G non esiste: è la risposta definitiva?
Esiste? Non esiste? Servirebbe una margherita gigante piena di petali per fare il gioco del “m’ama-non m’ama” prendendo in considerazione il punto G e la sua esistenza. Ormai non si sa più cosa pensare. E le ricerche mediche in tal senso non aiutano a svelare l’arcano, visto che una volta si esprimono in senso positivo e quella successiva in negativo e viceversa. Come si fa a capirci qualcosa? Il punto G, sacro graal della vagina femminile è reale o un invenzione?
Da vagina niente orgasmo: errate le disfunzioni sessuali?
Molti ricorderanno, in particolare le donne, il nome del dott. Vincenzo Puppo per essere uno dei maggiori esponenti di quella che potremmo definire una battaglia vera e propria: quella di sfatare miti e problemi del mondo del sesso, in particolare quelli delle donne. Diciamo questo perché fu lui a parlare della inesistenza del punto G. Oggi ci spiega che l’alta diffusione di disfunzioni sessuali femminili sarebbe da addurre a un questionario errato.
Punto G: esiste o no? E’ caos
Vi è un discorso che ormai tiene banco in ogni famiglia ed in ogni luogo più del risultato calcistico della squadra del cuore o dell’ultimo atto della storia Belen- Fabrizio Corona: Parliamo del punto G e della sua esistenza.
Se ne sono dette di tutti i tipi e giusto qualche giorno fa era stato pubblicato su una nota rivista francese di medicina uno studio che ne sanciva l’esistenza, corredato da prove ecografiche. Non si fa in tempo a far asciugare l’inchiostro sulla carta che una nuova ricerca manda all’aria tutto: il punto G non esiste.
G-gasm: la mappa per il vostro punto G
Considerate G-gasm la terra virtuale del Punto G, un luogo ancora misterioso e nascosto nelle zone più oscure della nostra vagina sul quale a lungo studiosi e medici si sono dibattuti e sul quale anche noi, utilizzando dita come aghi della bussola, ci siamo spesso interrogate.
G-gasm è lo spazio dedicato al Punto G: è un sito web australiano in cui il sacrosanto punto del piacere viene trovato e affrontato vis à vis senza remori o timori, anzi, ogni donna qui è invitata a leggere i consigli del gruppo e ad applicarli, sia da sola che con il proprio partner.
Il punto G diventa I-tech
L’eccentrico designer Andy Kurovets, creatore di orologi dalle forme liquide e cuffie dal design futurista, ha reso possibile la fusione di tecnologia e anatomia femminile. Il web magazine Yanko Design, attenta a tutte le ultime novità di design moderno internazionale, ha reso noto il lavoro di questo stravagante artista. La sua ultima creazione si chiama G-spot mouse ed è un mouse per pc che richiama la vagina.
Da quella che qualcuno chiamò la fonte dell’eterna giovinezza, Kurovets ha ricavato idee di funzionalità per la sua nuova creatura tecnologica. Il designer infatti non si è limitato ad imitare le forme che madre natura ha donato alle donne, ma ha trasposto i meccanismi di funzionamento di clitoride e punto G in versione I-Tech.
Fermo posta: ma il punto G esiste o no?
Prendo spunto da questo articolo apparso ieri su Repubblica per dire la mia sull’incognita del punto G, che ieri c’era e a quanto pare adesso non c’è più. A fare il tifo per la scomparsa (anzi la non comprovata esistenza) del centro del piacere femminile è un gruppo di scienziati del King’s College di Londra guidati dal ricercatore Andrea Burri. L’equipe di scienziati ha pubblicato una ricerca sul Journal of Sexual Medicine dove si afferma che il punto G non c’è, anzi non c’è mai stato, ma è solo frutto della fantasia femminile. Da qui la polemica.
La ricerca, effettuata su un campione di 900 gemelle ha dato come risultato che è praticamente impossibile trovare prove tangibili dell’esistenza di questa zona erogena, nonostante alcune donne sostengano non solo di avere il punto G, ma anche che la sua maggiore o minore attività sia dipendente da fattori come la dieta o l’esercizio fisico.
Premesso che io non do mai retta ai pettegolezzi, nemmeno a quelli confutati dai nutrizionisti o dal mio basso ventre, io non posso che appoggiare questa saggia conclusione scientifica: per me il punto G è una follia, come folle e ingenuo resta qualsiasi tentativo di analizzare il sesso e i suoi segreti.