Sarà pure il sogno di ogni uomo, ma i ginecologi ormai non ci stanno più: “Basta racconti erotici e dettagliati sulle notti di fuoco delle nostre pazienti!”. La protesta è giunta, forte e chiara, in seguito a un’ultima ricerca realizzata dal Journal of Sexual Medicine e dall’Università di Chicago che, alla ricerca degli stati di malessere più comuni del settore, hanno intervistato i medici ginecologi degli ospedali dello Stato americano.
racconti di sesso
Racconti erotici: La mia schiava e amante
Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy
Io sono la Miss e tu la mia Baby.
Ricorda che ho il potere di domarti. Ricorda che sono l’unica che sa saziarti. Ricorda che sono l’unica che sa prenderti come solo io so fare. Ricorda che sei mia e solo mia.
Ti lego di ombre, del tuo lasciarti andare alle mie mani, al mio agire, al mio volere, alle mie perversioni. Alle nostre perversioni e visioni…. Sei bella del tuo fisico e della tua altezza, e la mia eccitazione non cessa mai di venire. Ti penetro perchè solo le mie dita ti donano l’orgasmo, quello che ancora non conosci, ma che esiste in noi.
Nella mia furia di entrare e uscire, prendo la cinta vicino al letto, quella che tu mostri stretta ai tuoi fianchi, quella che io ora uso per punirti. Ti frusto, erotica e malanna, tra il mio domarti e il tuo sottometterti ai miei abusi. Il suono del tocco è letale, e i nostri sensi si dimenticano di vivere ancora.
Racconti erotici: Frane
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Sono donna, ma questo non ti da il diritto di scoparmi. Se ho voglia, porgo il mio corpo a mani, corpi e organi che intendo diffondere in me e dentro di me. Sono schiva e fredda perchè ho tormenti che non mi lasciano in pace. Il sesso è una spremuta del tuo frutto preferito. Sono io che decido quando ne ho voglia. Pretendo l’orgasmo solo per rabbia, in realtà non è quello che voglio, come lo voglio. Non trovo ancora la persona che mi fa venire come meglio mi appaga, gli uomini sono così meccanici di senso.
Ognuno di noi almeno quando fa sesso, dovrebbe preoccuparsi di sentire il piacere dell’altra persona. Senza senso risulta un movimento inutile. Gioco con l’acqua, quel liquido che ignora, che mi bagna e mi protegge. Nuda della mia fecondità, sono ribelle al mio simbolo di femminilità.
Racconti erotici: Schemi in rifiuti
Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy
Il seno ha una particolare attrazione per le ombre, come curve disperate in cerca di centimetri. Gli schemi sono gli antagonisti di schegge che fanno male, come tagli al vento di rifiuti in odore. Abbiamo fatto l’amore e poi la nostra intimità è stata data in pasto alla rabbia, alla paura, all’imprevedibile essere, quel tanto che uccide e distrugge.
Molti orgasmi sono stati cullati, dal tocco di mani ai gemiti esilaranti, troppi sguardi sono stati apprezzati, dal lieve incanto, al personale resistere. Decidere di urlare è una sofisticata brezza di armonia, se il velo si stende, vuol dire che nulla è determinato.
Racconti Erotici: Femmina
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Non mi hai sentita entrare e non ti sei accorta che ti sto spiando mentre ti masturbi. Io adoro vederti eccitata di te stessa, adoro sentire che godi di te stessa. Spero che tu mi stai pensando, ora che la tua mente è solitaria con il tuo corpo. Spero che sono il tuo desiderio più temibile, ora che non sono lì a dimostrarlo. Non oso disturbare il tuo momento e mi appaga la tua alienazione.
Mi stai aspettando e non sei riuscita a resistere, perchè sei vogliosa del tuo orgasmo, perchè sei una “femmina in calore” che ha bisogno di attenzioni e di cure. Io te ne do e molte, ma tu sei sempre bagnata di noi, di me, e di te. Due donne sono come maschere che si trasformano in colori, dove l’intesa si sente solo quando viene capita.
Racconti erotici: Bocca
Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy
Nel vertice non mollo. Mi piace il mio stato orale. Succhiare corpi caldi a colpi di ritmo. Mi piace usare la mia bocca con la lingua che tende le pulsazioni. Vibra il riflesso di gesti ripetuti, di movimenti appaganti. I miei occhi riciclano il tuo odore di uomo, di sesso imponente. La tua figura è la solita e meschina possenza, che a me non da senso di virtù, ma solo di sintomo cruciale. Infilalo in bocca, voglio farti venire come nessuna sa fare. Voglio farti scoppiare le vene di orgasmo. Sono spietata e malata quando decido di insistere.
Succhio il tuo duro con abile fatalità, nel mio essere felina e brava anche con la mano. Avrai voglia di scoparmi dopo che abbiamo finito il nostro sesso orale. Avrai voglia di penetrarmi a volontà, quando avremmo finito di sentire. Mi sento cadente, come una stella che non ha luce e che non vede il riflesso che lascia la sua scia.
Racconti erotici: Sintonia pericolosa
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Sono un’assassina, ho i nervi che si dirigono da ogni parte del mio corpo, come vene corrotte che si animano di sangue. Il rosso è il mio vestito preferito e tu lo sai. Ma sei ugualmente qui davanti a me, perchè vuoi morire di me. Sai bene che non riesco a farti del male, non ho mai neanche voluto spingermi oltre con te. Ci siamo solo coccolate di carezze e baci, nel sintetico spirito dell’eccitazione, ma tu non eri pronta, e io lo sapevo. Ora però ho un’infinita voglia di possederti, di renderti mia schiava e so che anche tu lo vuoi. Se deciderò poi di ucciderti, ci penserò dopo.
Il terremoto lancia scosse di malvagità, il vulcano crea brividi di fuoco. Ti lego, bendata ai bordi del letto e percorro il tuo corpo con la mia pistola. Sei tu che dirigi la mia fame e la mia rabbia può fare davvero male. Stai attenta a non ferirti, o dovrò portarti con me. Bacio la tua pelle morbida e profumata con il delicato tocco che solo tu conosci bene. Sento i tuoi gemiti alzarsi di tono, il bagnato che non tarda a venire.
Racconti erotici: Non sento
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Non riuscivi a sentire il mio volere, oramai la passione aveva donato fuoco ad un’altra tendenza. Non sono più io quella che ora ti dà egocentrismo al tuo sterile e affamato orgoglio. Non sono più io quella che ora si masturba davanti ai tuoi occhi o ti provoca da troietta. Non sono più io quella che si fa penetrare con furia da te. Non sono più io da quando non ci sei tu. L’incanto è svanito, il nostro senso è sepolto, la nostra arida attesa si è gelata in corpo. Sto pensando a petali bianchi che animano la mia pelle, che non è più tua, che non è più mia.
Non sento più. Non sento il fuoco che mi avvolge di peccati, quella fiamma che mi fa godere di orgasmo. Senza di te io sono sorda al mio sentire, sono sorda al mio guarire. Ti penso, e non c’è istante che non lo faccia, perchè una perdita deve essere sofferta, perchè la ferita è ancora aperta. Ho lividi di sangue, quelli che mi hai lasciato tu.
Racconti erotici: Eclissi in stato di Luna
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Avrei potuto ucciderti e la mia intenzione era quella. Cullarti di dignità era uno sfregio che avrei voluto vedere. Sono stanca di essere amante della maledizione che oscura il presagio, voglio di più e voglio solo te. Sono ossessionata di averti per me e non dividerti con nessuno. Sei l’uomo dei miei guai e io sono la donna che ti porterà alla fine. Ti ho legato e bendato, tu pensi che sia un altro dei miei giochi, ma stavolta se non rispondi giustamente alle mie domande, il mio senso ti spingerà alla morte. Il sangue ha il colore di rosso che io accolgo sempre con disinvoltura.
Non sono pazza, ma maligna di obliquità. Ora inizia la danza dell’affanno, quello che tra un pò non avrai più. Voglio che mi dici che sono solo tua, che sei solo mio, che avremo un futuro insieme e nessuno ce lo impedirà più. Voglio desiderare di volerti e distruggere chi ostacolerà il nostro percorso. Sono malata e cattiva alla noia, all’abitudine, al coraggio, alla parzialità, a infettare, a escogitare, a elogiare, ad accontentarsi alla rassegnazione.