Che male c’è nel pubblicizzare, in tutte le stazioni della metro, la ricerca di ragazze lesbiche e disponibili a essere riprese e inserite in un documentario? Nessuno, se ci si trova nella capitale inglese. La casa di produzione e canale tv inglese ha lanciato così Candy Bar Girls, il documentario che era già stato spifferato negli ultimi mesi e che ha portato l’affisione in moltissime aree della città dei semplici cartelloni pubblicitari, a sfondo bianco con scritte rosa, denunciando la mancanza di ragazze lesbiche (e anche un po’ artiste ed egocentriche) disposte a tutto, invitando le candidate a farsi avanti e chiamare il numero di telefono indicato per un nuovissimo show televisivo.
racconti lesbo
Racconti erotici: La mia schiava e amante
Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy
Io sono la Miss e tu la mia Baby.
Ricorda che ho il potere di domarti. Ricorda che sono l’unica che sa saziarti. Ricorda che sono l’unica che sa prenderti come solo io so fare. Ricorda che sei mia e solo mia.
Ti lego di ombre, del tuo lasciarti andare alle mie mani, al mio agire, al mio volere, alle mie perversioni. Alle nostre perversioni e visioni…. Sei bella del tuo fisico e della tua altezza, e la mia eccitazione non cessa mai di venire. Ti penetro perchè solo le mie dita ti donano l’orgasmo, quello che ancora non conosci, ma che esiste in noi.
Nella mia furia di entrare e uscire, prendo la cinta vicino al letto, quella che tu mostri stretta ai tuoi fianchi, quella che io ora uso per punirti. Ti frusto, erotica e malanna, tra il mio domarti e il tuo sottometterti ai miei abusi. Il suono del tocco è letale, e i nostri sensi si dimenticano di vivere ancora.
Racconti erotici: Lividi
Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy
E’ una rifinitura la pace dei corpi, una sintesi in quiete che tende a smaltire. Io voglio ancora lasciare lividi sul tuo corpo, perchè tu sai bene che solo io riesco a cogliere il tuo dolore. E’ interessante come ti mostri gelosa dei segni che dono alla tua pelle, amali più di qualsiasi verso tu possa accudire. La mia frusta accompagna l’orgasmo e la mia furia regna nel nostro senso.
Il tuo collo è legato a un collare che dal guinzaglio pende al muro. Ora sei mia e decido io quando la mia schiava non servirà più. Sono padrona dei pensieri, dei movimenti e del tempo. Dannatamente pongo la tua fine a un mio compenso. Reggiti ai miei occhi e affoga nel mio veleno, dove il male può aiutarti a guarire e a non fuggire mai.
Racconti Erotici: Femmina
Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy
Non mi hai sentita entrare e non ti sei accorta che ti sto spiando mentre ti masturbi. Io adoro vederti eccitata di te stessa, adoro sentire che godi di te stessa. Spero che tu mi stai pensando, ora che la tua mente è solitaria con il tuo corpo. Spero che sono il tuo desiderio più temibile, ora che non sono lì a dimostrarlo. Non oso disturbare il tuo momento e mi appaga la tua alienazione.
Mi stai aspettando e non sei riuscita a resistere, perchè sei vogliosa del tuo orgasmo, perchè sei una “femmina in calore” che ha bisogno di attenzioni e di cure. Io te ne do e molte, ma tu sei sempre bagnata di noi, di me, e di te. Due donne sono come maschere che si trasformano in colori, dove l’intesa si sente solo quando viene capita.
Racconti erotici: La fiamma mai spenta
Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy
Io non ti aspettavo e invece ti sei presentata lì davanti a me. Avevi voglia di vedermi, di non dimenticarmi mai. Sei ritornata per amarmi ancora di più. Lo sai che a me non piacciono i ritorni di fiamma, ma con te è diverso, con te solo può esserci un ritorno. La sintonia che abbiamo noi, non l’ho più ritrovata con nessuno. Siamo state insieme anni fa, vivendo una relazione importante per entrambe. Ora, dopo anni, siamo ritornate a guardarci con gli stessi occhi, a desiderarci con la stessa emozione, perchè mai nulla si è spento, perchè sempre ci siamo state comunque vicine, anche quando c’erano di mezzo altri partners.
Racconti erotici: Nulla è più terribile di uno spiraglio (Ultima parte)
Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy
(Continua dalla prima parte)
Si alza e mi sbatte al muro, accarezzandomi, leccandomi, baciandomi il collo, sento la sua pressione su di me, le nostre intimità a stretto contatto. Ma non ero io a dirigere l’orchestra? Decido di lasciare l’istinto al caso. Il suo duro riflette in me, come la costante sta alla variabile. Ci sono schemi che non donano spazio e penetrano tra la luce e lo spiraglio, tra il buio e l’abbaglio. C’è un fulmine a ciel sereno che spreca dettagli. Lui si muove ai miei andamenti, lo voglio dentro di me e mi aggrappo a lui come la mia unica salvezza. Con le mie gambe avvolte al suo ventre, divento una geometria attorcigliata, dove il cerchio ha anche punti paralleli, obliqui e perpendicolari.
Sporca, sono pulita della mia invadenza. Tagliare flessibilità fa parte della mia onestà. Mi sposta il tanga, senza toglierlo. Appesa in aria, sicura di non cadere e sicura del mio godere, lo lascio trascinarmi nella sua penetrazione che si fa grande alla mia piccola parte intima, ma che, cogliendone il momento, si allarga alla più grata percezione. Spinge il suo verso come una poesia da scrivere in quel muro di appoggio, bianco e privo di quadri. Sento la sua sicurezza di uomo che si annienta e che paga. Sento la sua forza donarmi della certezza di aver fatto la scelta giusta nel dare un’altra possibilità. Questa è la sua rivolta alla fine. Intanto godo del corpo solido e morbido che entra ed esce dentro di me, mentre le mie braccia si stringono al suo collo e graffio la sua schiena, approfittando delle mie mani libere. I ruoli si rovesciano se sono io a volerlo. Nella mia testa vedo spine, piume, rose e orchidee bianche, che mi distraggono dai suoi colpi decisi che sembrano, ora, non voler finire mai. Come la nostra lunga intervista, come il nostro lungo pranzo. È successo tutto in fretta, tutto con calma. La lentezza è una prigione del fugace. Io possiedo il suo possedermi e mi affligge resistere ancora alla mia dannazione. Devo venire e svenire, ora sono piena di me e devo travolgere tutto il mio sciogliermi, per rilassare il mio corpo.
Racconti erotici: Nulla è più terribile di uno spiraglio (Prima Parte)
Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy
Mi chiedevo dove avessi messo la penna.
Quella maledetta penna che è anche stimolo inconsiderato del mio concetto di donna. A volte, il lavoro di giornalista pesa quanto una sostanza che si nasconde dal creato.
Trovo la penna.
Devo intervistare un famigerato politico, anarchico e miserabile, una persona che a me non dà nulla: è solo pane per i miei denti. Mi nutro di blocchetto, penna, registratore ed esco. Tutti seviziano i loro appunti su prestigiosi taccuini; io spalmo le mie parole su un euro di block-notes a quadretti. Essere alternativa fa di me l’abbondanza.
Corro, ora corro perché si è fatto tardi. Perché stamattina ho messo i tacchi? Non avevo deciso di posizionarmi in una comoda e andante situazione? Niente da fare, la mia contraddizione spazia stimoli che mai riuscirò a capire. La mia gonna saltella con ritmo costante alla mia camicia: stamattina sono una donna moderata, con in tasca la sorte di una penna. Il taxi ha un numero ordinario e strano alla mia memoria. Per un attimo ho pensato di avere un appuntamento con il Diavolo in persona. Chissà, potrebbe anche succedere di incontrarlo davvero. Ho una mente malata, che distrugge i nervi solo al pensiero di esibirmi, ma oggi sono seria e responsabile di me: estremamente libera dai miei peccati. L’autista, affamato di soldi, mi fa pagare prima che arrivi a destinazione. A volte, non capisco il gioco di morire.
Racconti erotici: Visioni Lesbo
Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy
Mi lasci entrare senza curarti neanche di guardarmi in faccia, davvero lodevole il tuo egoismo. Avevi troppe cose da fare, nervosamente cercavi qualcosa che non riuscivo a identificare. Distrattamente ti curavi solo di te stessa. Il mio cameraman già ti odiava prima di arrivare, ora ti aveva proprio messo la croce. Io sono sempre stata una persona che si adatta alle situazioni, ma non essere considerata mi irritava parecchio. D’un tratto ti metti a sorseggiare il caffè guardandoti allo specchio e ti volti verso di noi, rispettivamente intervistatrice e l’operatore della camera fatale.
Mi guardi per un pò e poi dici “Non sapevo che le giornaliste fossero così belle”, rivolgendoti a me. Io faccio finta di nulla e preparo il campo di azione con il mio collaboratore. Tu rimani in piedi a guardare e poi ti siedi sul divano, invitandomi di venire lì vicino per farti le domande. Una scrittrice come te bisogna saperla domare ma io ho la tranquillità in corpo, sempre e comunque.
Racconti erotici: Due donne in due liti
Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy
Il nostro rapporto respira da alcuni mesi e ancora di ostini a frugare tra le mie “cose”, cercando la tua gelosia che non va via, che non è nascosta tra le mie “cose”, ma domina solo paura, irrazionalità e debolezze nella tua mente. Siamo due donne, due amate, due amanti, due doti che incarnano la semplicità di essere.
Libera di ribellione, ti tolgo la mia borsa e ti chiedo cortesemente di smetterla in quegli atti deliranti che tutto davano tranne piacere. La mia lite era imparziale, la tua volava sulla parzialità. Lo spazio a volte era stretto del mio accorgermi soffocata. Mi hai fatto una scenata che ripercorre altre vie. Siamo consapevoli della nostra situazione e tu tendi a dimenticartene. Riesci ad essere calma anche quando sei infuriata, ma continui a iniettarmi facendo mille domande.
Racconti erotici: Il tempo colpisce ancora (Ultima parte)
Appuntamento ogni domenica e lunedì con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy
(Segue dalla Prima Parte)
Il libro in quel momento non esisteva più, cade a terra chiuso dei suoi contenuti e significati. Inizio ad accarezzarla cercando di scoprire delicatamente il suo corpo, mentre lei attua movimenti di estremo piacere al mio tocco. Sentire la sua pelle mi mandava in delirio e l’ho inondata dei miei baci e carezze in tutto il corpo, ora avevo preso in mano la situazione. Le tolgo il vestito attraente che aveva mostrato e mi dedico ad apprezzare il suo collo e il suo seno. Le alzo le braccia, alterno baci sulle sue labbra e sento i nostri respiri concedersi in affanno.
Le lego i polsi al letto e le bendo gli occhi, lei mi guarda stupìta, è una che ha sempre tutto sotto controllo, ma in quel momento doveva solo lasciarsi andare… Legata e bendata inizio il mio gioco di infinita sensualità. Mi spoglio e avvicino la mia nudità alla sua e modello ogni suo centimetro senza fretta. I suoi gemiti si fanno più sentiti e andiamo in delirio in un vortice forsennato di godere, la penetro con le mie dita e spingo nel possederla. Appagate da tanta maestosità arriviamo insieme all’orgasmo, con definizioni che non hanno andamento.