Il 60% delle donne eterosessuali si dichiara attratta dalle altre donne, l’altra metà del cielo chiusa su se stessa e attratta dal proprio genere. Donne che desiderano altre donne per pochi istanti, attimi fuggenti di pura attrazione forse mai consumata.
sesso tra donne
Tradimento e sesso saffico: ecco le fantasie delle italiane
Finalmente si parla dei desideri delle donne. Era tanto che qualche sito o istituzione non si esprimeva in tal senso. Fa quindi piacere tornare a parlare dei gusti delle donne e delle loro fantasie. Nella maggior parte dei casi esse rimangono come tali, ma non stupisce più di tanto che a rappresentare il “sesso proibito” delle donne siano il tradimento e le relazioni saffiche.
Racconti erotici: Sexista a Sexista
Appuntamento ogni domenica e lunedi con i “Racconti Sexisti” di Miss Lucy.
Il meglio di me era offrire un gulto, un fiorire di cose nuove e mai provate, che penetrano di vitalità e piacere. Ci sono aggettivi che vanno considerati, ci sono oggetti che vanno provati, e soggetti che vanno assaporati. Io e lei, donna a donna, sexista a sexista.
Doveva venire da me, ipnotica del suo mimetizzarsi in se stessa, c’era il pensiero di scavare insieme ideali perversi. In realtà dovevo fare delle foto, io sono fotografa e lei è la mia modella perfetta, e amo incantare e ammirare corpi nudi e femminili. Sono una professionista e tale rimango con tutte, ma con lei è diverso, lei è diversa, è un fare inverso e mi provoca in ogni sua linea.
Arriva di punta e mi accoglie con un abbraccio, mettendoci subito a lavoro tra sguardi, tocchi e solchi… ci sono parti del corpo che sono lavorate, punti di legami con altre intensità. Le faccio delle foto solo in slip e tanga e non mollo l’obiettivo di cogliere ogni punto della sua bellezza. Per la prima volta lavoriamo da sole su un set fotografico, e lei ha subito manifestato il suo interesse verso di me appena ci siamo conosciute. Mentre sistemo la sua posa per le ultime foto, mi ferma la mano eccitata di ansia, e inizia a farmi esplorare il suo corpo. Le mie carezze erano tocchi leggiadri di speranza e lei ne percepiva il sintomo di venire. Poi si alza e mi provoca con quel sorriso ammaliante da vera sexista e con i suoi movimenti che non danno modo di pensare.
Polvere magica: la terza ed ultima parte del racconto
Avete letto la prima e la seconda parte del nostro racconto? Benissimo, perché adesso per voi c’è il finale della nostra storia.
Sono eccitata.
La porta dell’antisala si apre.
Il rumore di passi si fa piu’ vicino.
La paratia scorrevole si apre e Giusy appare in tutta la sua bellezza mediterranea.
Anche lei e’ nuda; deve essersi spogliata nell’antisala prima di accedere qui.
Il suo corpo perfettamente proporzionato mi appare come una visione divina.
Le tette che avevo intravisto pochi giorni prima nello spogliatoio si ergono come piramidi sul suo corpo di colore alabastro.
I capelli lisci, a caschetto, sono l’unica parte del corpo coperta.
Il velo bianco che li ricopre le scende lungo il capo fino a sfiorare i capezzoli che percepisco eretti come i miei.
Ho la passerina bagnata d’umore.
Con la lingua inizio a leccarmi il bordo delle mie labbra secche.
Giusy si avvicina e con naturalezza si china sul mio pube e inizia a sfiorarmi la pelle.
Bacia le grandi labbra, rosee e invitanti. Poi osserva il colore azzurro del mio pube.
– Che idea geniale hai avuto!
Le sue mani scorrono furtive e squisitamente discrete sulle mie gambe e risalgono fino sulle cosce.
I movimenti sono lenti e ripetuti.
La mia carne ribolle di brevi ma intensi brividi che sconquassano il mio corpo.
Con la lingua si sofferma a leccare la pianta dei miei piedi, solleticandoli e insinuandosi negli interstizi che separano le singole dita, per poi succhiarli, uno dopo l’altro.
La mia fica si contrae con impercettibili movimenti.
Ecco che inizia a leccarmi l’altro piede.
Alla seconda contrazione non riesco a contenermi ed esplodo in un orgasmo.
Mugolo pazza di piacere e godo.
Racconti Erotici: Una domenica di fine luglio
L’estate è appena terminata, ed ecco a voi un delizioso racconto erotico selezionato dai migliori newsgroup e blog.
Una domenica di fine luglio
Ho lasciato Parma nel primo mattino, in compagnia di Giusy, con l’intenzione di trascorrere questa domenica di fine luglio distese sulla sdraio a prendere la tintarella, lasciando alle nostre spalle ansie e preoccupazioni.
Un leggero vento marino trascina verso la spiaggia un gradevole profumo di salsedine. L’odore va a mischiarsi alla nauseabonda puzza che proviene dalla pineta dove qualcuno sta arrostendo carne e pesce sulla griglia dei barbecoue. La musica della radiolina fa vibrare le membrane dei minuscoli auricolari che ho applicato alle orecchie. Il fracasso delle persone che mi circondano è continuo. Le loro grida sovrastano la musica delle emittenti radiofoniche. Da ogni direzione giunge insistente, a intervalli regolari, il trillo di qualche cellulare. Uno strepitio di voci, suoni, imprecazioni ed urla mi tiene compagnia in questa domenica al mare. Afferro il flacone di ambra solare e mi metto seduta sulla sdraio. Applico il latte idratante sulle braccia e lo spalmo, senza fretta. Sono in topless, la parte superiore del costume l’ho tolta dopo che sono scesa in acqua per darmi una rinfrescata. Indosso ho un tanga nero così minuscolo da farlo sembrare invisibile. Giusy si alza dalla sdraio, prende dalle mie mani il flacone di crema solare e inizia a cospargermela sulla schiena. Adoro il contatto delle sue mani sul mio corpo. Le dita frizionano con delicatezza i muscoli nella parte posteriore del collo.
Giusy ripete più volte la stessa manovra massaggiandomi con accortezza. E’ rilassante il contatto delle sue mani. Mi corico supina sulla sdraio. Giusy lascia cadere alcune gocce di ambra solare su miei seni. Con le dita cosparge la crema sulle sporgenze carnose che si elevano al centro delle mammelle.
L’insistente contatto delle dita mi provoca l’inturgidimento dei capezzoli. Distribuisce il latte idratante su tutta la superficie di entrambi i seni agendo con cura e discrezione.
L’azione simultanea delle mani sulla mia pelle mi fa trasalire.